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PROGETTO EDUCAZIONE ALLA SALUTE
a.s. 2001/02
Relazione conclusiva e risultati delle attività.
Classi Prime
La tematica trattata con i ragazzi delle prime classi è
stata : " Il benessere in famiglia e a scuola, con se stessi e con gli
altri ". Lo spazio per le relazioni è stato limitatissimo mentre ampie
sono state le occasioni di osservazione, riflessione e comunicazione delle
opinioni e delle esperienze relative alla vita individuale, scolastica e di
gruppo. Noi docenti del gruppo di lavoro abbiamo ritenuto opportuno far
visionare dei filmati per stimolare l'osservazione e la riflessione;
successivamente la pratica del brain storming ha favorito l'interiorizzazione e
la rielaborazione di idee, opinioni e sentimenti. Grande rilievo è stato
assegnato alla comunicazione delle esperienze. I ragazzi hanno risposto in modo
spontaneo alle sollecitazioni, esponendo con franchezza e, a volte, con evidente
sollievo i loro pensieri e le loro emozioni. L'interesse emerso per le
problematiche ha favorito l'interscambio, l'ascolto e la riflessione e reso il
dialogo disciplinato e vivace nello stesso tempo. Da parte di alcuni si è
notato un forte desiderio di esprimersi e di cogliere l'occasione offertagli per
stabilire un contatto di tipo nuovo con compagni e con educatori.
Per valutare l'interiorizzazione e la rielaborazione delle informazioni offerte
e dell'esperienza proposta, è stato chiesto ai ragazzi di giocare ed associare
a parole chiave della loro quotidianità ( scuola, genitori, denaro, etc vedi
fascicolo allegato) i sentimenti e le sensazioni da esse suscitati. L'esame dei
risultati ha rivelato che tutti i ragazzi hanno un rapporto sereno e di fiducia
nei confronti degli insegnanti e, in generale, con la scuola come ambiente
educativo. Qualcuno, invece, ha rivelato ansia e turbamento in relazione al
rendimento scolastico, derivante quasi sempre dal desiderio di corrispondere
alle aspettative dei genitori; queste, in qualche caso, non sono commisurate
alle reali possibilità del ragazzo e forse troppo alte rispetto alle risorse
alle quali egli può attingere in questa delicata fase dell'età evolutiva.
Nella maggior parte dei casi la vita in famiglia è vissuta gioiosamente e la
famiglia stessa è vista come luogo di affetto, protezione e unione mentre la
scuola è considerata più importante per lo studio che per i rapporti
affettivi. Lo studio, a sua volta, è visto in molti casi come un impegno
gravoso, in relazione al quale anche i genitori evidenziano ansie e
preoccupazioni eccessive, ma come fondamentale per costruire il futuro,
raggiungere la piena autonomia e affermarsi nel mondo del lavoro.
Qualcuno ha fatto notare mancanza di stimoli culturali nell'ambiente domestico e
una particolare fiducia negli insegnanti, i quali vengono considerati
addirittura "saggi".
Emerge, in genere, che laddove la famiglia è carente, la scuola supplisce, in
un rapporto di chiara complementarietà che può considerarsi positivo e punto
di partenza per auspicare il raggiungimento di una sinergia nell'azione
educativa.
Molte parole chiave facevano riferimento al senso del corporeo e all'identità
di genere ( maschile, femminile ) : nella quasi totalità dei casi le risposte
indicano che il corpo è visto nella sua esteriorità, con riferimento alle
caratteristiche fisiche attualmente proposte dai canoni della moda, e in una
dimensione di cambiamento. Molti identificano il genere maschile come generatore
di violenza ( forse perché collegato alla forza fisica ) , mentre quello
femminile appare debole e subordinato. Qualcuno ha visto il maschio in relazione
all'apparire e la femmina in relazione all'essere.
Nella quasi totalità dei casi il denaro è considerato importante, essenziale
per operare cambiamenti di vita ma, nello stesso tempo, la sua idea è
fortemente legata al lavoro come via privilegiata di accesso alla ricchezza. Per
qualcuno, tuttavia, il denaro si identifica con il " potere " e, per
altri, diventa una fonte di paura e pericolo.
Emerge, infine, un dato significativo: una difficoltà ad accettare l'aspetto
strutturale del proprio paese, visto come sporco, rumoroso, invaso dalle auto
che inquinano e limitano lo spazio vivibile; sul piano sociale, invece, è
considerato unico luogo di incontro e scambio di esperienze.
I ragazzi sono stati impegnati in attività creative varie e finalizzate,
sempre, alla comunicazione del disagio; hanno prodotto disegni nei quali hanno
rappresentato il loro modo di rapportarsi agli altri e all'ambiente di vita.
Tutti i lavori prodotti , conservati in apposito raccoglitore a scuola, sono
disponibili per chiunque volesse visionarli.
CLASSI SECONDE
La tematica trattata con gli alunni di seconda è stata :
"Crescita psico-fisica: influenza di una corretta alimentazione sulla
crescita corporea e sulla prevenzione dei tumori. Il disagio psicologico e i
suoi riflessi sul modo di alimentarsi: anoressia e bulimia". Ai ragazzi
sono state fornite tutte le informazioni necessarie sia attraverso relazioni
orali che mediante una dispensa, appositamente preparata, corredata da grafici e
tabelle.
L'attività di brain storming ha evidenziato la posizione degli alunni rispetto
alla parola chiave "cibo". Essa è stata associata a sensazioni di
piacere, ad alimenti di frequente consumo fast- food ( patatine, pizza, panino
), ma anche alle persone con le quali si condivide il pasto ( amici, nonni ).
Ciò è chiaramente indicativo della diffusione dell'abitudine a consumare pasti
veloci al di fuori dell'ambito familiare e della preferenza per cibi molto
aromatizzati, sapidi e ricchi di grassi , come quelli tipici della società dei
consumi. In seguito, sono stati proposti esercizi di calcolo finalizzati
all'acquisizione della capacità di valutare una corretta distribuzione calorica
nell'arco della giornata, in funzione dell'età e dello stile di vita, nonché
l'entità della razione alimentare.
E' seguita una discussione, nel corso della quale sono emerse preoccupazioni
relative ad una alimentazione scorretta, all'incapacità e, spesso, perfino
all'impossibilità di adeguarsi a corretti comportamenti alimentari, ritenuti
più salutari da tutti i convenuti, per ritmi di vita troppo accelerati.
Attentamente guidati, i ragazzi sono riusciti ad individuare autonomamente le
cause che conducono a comportamenti alimentari disordinati e le regole di base
da seguire per alimentarsi in modo sano ed equilibrato. La visione di filmati
sui diversi tipi di alimenti e sull'associazione consigliata degli stessi nella
dieta ha fornito utilissimi spunti di conversazione e contribuito ad aumentare
il coinvolgimento attivo dei ragazzi.
Il momento della verifica si è concretizzato in diverse attività creative
( elaborazione di fumetti, cartelloni, disegni vari ) e l'esame del materiale
prodotto ha rilevato che le informazioni fornite sono state adeguatamente
rielaborate; quasi tutti hanno fatto riferimento a situazioni in cui viene
sottolineata l'importanza di consumare pasti organizzati associando quantità e
tipologia di alimenti in relazione alle necessità individuali, soprattutto in
relazione alla razione alimentare, e nel contempo è emerso il desiderio di
modificare le proprie abitudini anche contrastando quelle che sono le tendenze
più diffuse.
Si è notato che, in generale, il rapporto con il cibo non è conflittuale e
quindi generatore di patologie specifiche; il dato ci conforta , pensando alla
diffusione, soprattutto fra le ragazze, di riferimenti legati al mondo della
moda e della pubblicità.
Tutti i lavori prodotti, conservati in apposito raccoglitore a scuola, sono
disponibili per chiunque fosse interessato a prenderne visione.
CLASSI TERZE
La tematica trattata con gli alunni delle terze classi stata: "La crescita
psico-fisica: il disagio giovanile e l'assunzione di sostanze stupefacenti.
Aspetti del problema sul piano della salute fisica, psichica e sociale ".
Ai ragazzi sono state fomite tutte le informazioni necessarie sia attraverso
relazioni orali che mediante una dispensa appositamente preparata.
L'attività di brain storming ha evidenziato la posizione degli alunni rispetto
alla parola chiave" droga ". Essi hanno, inoltre, visionato due
filmati: uno relativo all'organizzazione e ai programmi delle comunità di
recupero (nello specifico delle Comunità Incontro di don Gelmini), l'altra
sulla provenienza, la diffusione negli aspetti storici e geografici e gli
effetti neurologici dei vari tipi di droga.
La partecipazione stata attenta e la rielaborazione delle informazioni positiva,
come attestato dagli interventi della discussione che ne seguita. Tutti gli
alunni hanno dato un contributo di testimonianza spontanea, anche relativa a
situazioni personali, dimostrando apertura e fiducia negli interlocutori. E'
emerso che le problematiche relative alle tossicodipendenze sono sentite in
maniera forte dai nostri preadolescenti che nel loro ambiente di vita vengono a
contatto, seppure a diversi livelli di coinvolgimento, con tossicodipendenza. Un
dato significativo costituito dalla notevole componente di curiosità che
dimostrano verso l'argomento e dall'accanimento con il quale ne discutono tra
loro, scambiandosi informazioni ed esperienze; questa constatazione ha spronato
noi responsabili del progetto a dedicare tempi e spazi più ampi all'opera di
informazione chiarificatrice, per fugare dubbi e pregiudizi che avrebbero potuto
portare alla formazione di schemi mentali e comportamentali sbagliati.
Nell'incontro pomeridiano è stato proposto agli intervenuti un questionario
finalizzato al rilevamento delle conoscenze, dei comportamenti e delle opinioni
relativi al tema in questione.
E' emerso che tutti sono a conoscenza dell'esistenza di vari tipi di droga e, in
relazione agli effetti da esse prodotti, la maggior parte si sofferma su
"euforia" e "alterazioni psico-fisiche"; solo qualcuno fa
riferimento ad uno stato di "benessere generale". La maggioranza
ritiene che procurarsi la droga sia facile; i motivi che avvicinano le persone
all'uso di stupefacenti sono individuati principalmente nei problemi familiari e
nell'incapacità di adattarsi alla realtà. Significativo ci sembra il dato
riguardante la discussione della problematica in famiglia: emerge che solo
occasionalmente in essa si affronta il discorso; ciò fa pensare ad una carenza
di progettualità educativa da parte dei familiari e giustifica l'elevato grado
di coinvolgimento che le attività relative al progetto hanno determinato.
Questo dato, inoltre, conferma il raggiungimento di uno degli obiettivi
prioritari del progetto stesso: riuscire a comunicare il disagio e chiarirsi i
termini delle problematiche ad esso connesse.
Dal questionario è altresì emerso un forte coinvolgimento emotivo dei ragazzi
che dicono di provare soprattutto "rabbia" e "pietà" nei
confronti dei morti per droga. La conferma di un altro obiettivo del progetto
viene dal quesito relativo ai danni che derivano dal consumo di stupefacenti, in
merito al quale gli alunni hanno mostrato il possesso di chiare conoscenze.
Essi si dividono, invece, sulla domanda che fa riferimento all'azione che lo
Stato e la Scuola svolgono nella lotta alla droga; anche se riconoscono loro una
certa attenzione al problema, una certa parte sostiene la necessità di una cura
maggiore e più efficace.
Molto chiara è la posizione riguardo le possibili azioni per contrastare la
diffusione di situazioni di tossicodipendenza , perché la quasi totalità ha
indicato in un più marcato controllo del mercato e in una migliore attenzione
ai problemi psicologici e sociali degli adolescenti i momenti chiave del
percorso di prevenzione.
Molti elementi importanti per l'interpretazione delle posizioni dei ragazzi
emergono anche dalle molteplici attività creative svolte in ambito scolastico
in momenti diversi. Tutto il materiale elaborato, raccolto in appositi
contenitori , è disponibile nei locali della scuola per coloro che volessero
prenderne visione.
Il gruppo di lavoro
Prof. Paola Esposito
Prof. Olga Romano
Prof. Carmela Mirra
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